Non ci sono parole per commentare la barbarie che ha portato alla morte di Satnam Singh. Ne esiste però una molto appropriata per il sistema che ha portato a questa disgrazia: #Vergogna
La tragica vicenda di questo lavoratore, ferito mentre operava in condizioni disumane e, successivamente abbandonato, ci riguarda tutti come essere umani in primo luogo e come cittadini di un presunto paese civile in seconda battuta. Un modo forse utile per onorare la sua memoria e utilizzarlo come punto di partenza per una critica al sistema che ha reso possibile questo crimine e probabilmente molti altri di cui non siamo a conoscenza.
Il primo ovvio auspicio è che i responsabili della vicenda siano individuati e perseguiti secondo le leggi di cui pure questo disgraziato paese dispone.
In secondo luogo, dovremmo estendere e ampliare la critica a chi direttamente e indirettamente si è rende complice di crimini disumani. Quale clima di impunità che deve aleggiare in certe zone del paese per consentire a qualcuno di agire in questo modo?
La prima grande #vergogna è che ci siano aree del nostro paese dove alcune persone si sentono al di sopra delle leggi e al riparo da qualunque sanzione. Questo è possibile perché la seconda grande #vergona è che le istruzioni locali asservite agli interessi individuali di questa o quella consorteria chiudono entrambi gli occhi non solo sulla applicazione ordinaria delle leggi, ma anche sulla violazione delle regole minime di civiltà e sul rispetto dei diritti umani.
La terza grande #vergona non può che riguardare le forze politiche dichiaratamente fasciste, razziste e xenofobe che hanno di fatto in modo diretto e indiretto favorito, protetto e incoraggiato le vergognose pratiche del caporalato e l’indegno sfruttamento dei lavoratori. Chi ha seminato il vento raccogliendo il consenso in base allo stimolo delle peggiori pulsioni e alla tolleranza degli illeciti in materia fiscale e di sicurezza del lavoro, oggi raccoglie tempesta constatando il livello a cui può giungere chi ritiene di non essere soggetto al rispetto delle leggi.
Non risparmierei in questa sede una quarta grande #vergogna quella delle forze politiche che dichiarano di voler tutelare gli interessi dei lavoratori, ma nei fatti alimentano solo l’odiosa discriminazione tra pochi privilegiati protetti e tanti (troppi) disgraziati condannati a un trattamento di serie B.
Vergogna per gli autoproclamati antifascisti, che non disdegnano di giustificare i metodi fascisti, quando sono diretti contro i propri avversari nel più tradizionale degli approcci con 2 pesi e 2 misure. Sedicenti antifascisti che si dimostrano non di rado intolleranti verso chi non la pensa come loro.
Potremmo allora votare con i piedi, per una volta, anche per onorare la memoria di Satnam Singh.
Votiamo fuori dalle urne chiedendo che si applichi la legge e che i responsabili vengano denunciati e giudicati come avviene nei paesi civili anche per le persone che si comportano in modo incivile. Votiamo contro le istituzioni che hanno reso possibile la creazione di una diffusa zona di illegalità dove sembra che tutto possa succedere e che nessuno debba mai pagare. Votiamo contro i fascisti di governo, che hanno alimentato il clima di impunità, che ha portato ai terribili estremi di questi giorni e votiamo contro la retorica ipocrita dei sedicenti antifascisti, che sono parte integrante del sistema che dicono di voler combattere.
Io #votoconipiedi è un podcast di provocazione e riflessione sulla politica italiana e non solo, che porta avanti la strana illusione che si possa fare politica anche senza votare o candidarsi, con effetti nel lungo periodo anche maggiori.