Un aspetto poco trattato del report sulla competitività in Europa riguarda le logiche conseguenze per i risparmiatori: visti i rilevanti problemi e le prospettive realistiche del vecchio continente, la scelta più razionale è quella di dare un peso inferiore alle azioni di questa area.
Può sembrare scorretto, quasi un tradimento, nel momento in cui i nostri paesi hanno bisogno, portare finanza in altri luoghi. Tuttavia, dobbiamo ricordare che il nostro sostegno all’Europa lo diamo con le tasse e che un “voto con il portafogli” è anche un valido segnale contro la cattiva politica e le imprese che di questa vivono e sopravvivono.
Visto che i risparmiatori dovrebbero avere un portafoglio bilanciato, se proprio non volete tradire il vecchio continente potreste allocare in Europa e in Italia, anche con beneficio fiscale la componente obbligazionaria, preferendo investire negli Stati Uniti la componente azionaria.
Draghi ci dice che il vecchio continente deve darsi una svegliata, nelle more è conveniente investire altrove e questo vale anche come “voto con il portafogli”
Nell’ultimo episodio del podcast LaFLEalMassimo per la Fondazione Einaudi ho dedicato un pensiero alle guerre in corso in Europa e in Medioriente, ricordando che il mercato e la libertà di commercio rimane la più grande “macchina per la pace” della storia.
A tale proposito occorre ricordare che la libertà di scambio e di circolazione ha bisogno di istituzioni solide a tutela dei contratti all’interno e di validi eserciti per contrastare minacce esterne. I latini dicevano “si vis pacem para bellum”, dunque la pace si può mantenere con il mercato, ma va conquistata con le armi difendendosi dalle aggressioni.
Io #votoconipiedi è un podcast e una newsletter di provocazione e riflessione sulla politica italiana e non solo, che porta avanti la strana illusione che si possa fare politica anche senza votare o candidarsi, con effetti nel lungo periodo anche maggiori.