Ho cominciato questa newsletter e podcast per raccontare una profonda insoddisfazione nei confronti dei partiti italiani e suggerendo la possibilità di far politica “votando con i piedi” o anche con il portafogli e il telecomando. Quando in agosto Michele Boldrin e Alberto Forchielli hanno lanciato la loro “scommessa” mi è parsa un’ottima occasione per provare a portare in cabina elettorale qualcosa che non portasse alla nausea.
Di che si tratta? Sarà l’ennesimo partitino personale di quell’area tormentata dove si aggregano a vario titolo, liberali, liberisti (col turbo o senza) e in qualche caso anche centristi anelanti a dare un colpo al cerchio e uno alla botte?
Personalmente mi è piaciuto l’approccio pragmatico, quasi aziendale, con obiettivi quantitativi e tempistiche definite in anticipo:
Se in agosto si raggiunge un numero congruo di manifestazioni di interesse, si fa l’associazione; l’associazione è finalizzata alla costituzione di una piattaforma politica e si da di tempo fino all’estate 2025 per farlo. Se non ci sono le condizioni si scioglie
Nell’immagine sotto un riepilogo della storia fino ad oggi
Il prossimo obiettivo è fissato nel raggiungimento di 50mila iscritti entro il primo anno. Dal punto di vista delle finalità politiche, riporto l’apertura del manifesto
L’Associazione Drin Drin nasce da una scommessa sugli italiani: siamo convinti che ve ne siano alcuni milioni disposti a farsi carico di riportare il paese su un sentiero di crescita economica, prosperità sociale e rinascimento culturale. Nello spazio di due mesi ben undicimila italiani hanno risposto positivamente alla nostra sfida dicendo “son qua, pronto a fare la mia parte” ed altre centinaia di risposte continuano ad arrivare.
Il documento prosegue con il riconoscimento di alcune circostanze sgradevoli, che in troppi politici ed elettori preferiscono ignorare:
(i) da circa 40 anni l’Italia indietreggia socio-economicamente rispetto al resto del mondo;
(ii) questo avviene non a causa di un destino cinico e baro ma per via di scelte fatte dalla maggioranza degli italiani, illusi da proposte politiche ingannevoli e di corto respiro.
A questo va aggiunto che:
I gruppi sociali che pagano il prezzo della stagnazione sono quelli più giovani e competenti, quelli maggiormente produttivi e globalizzati, quelli intellettualmente più avanzati e aperti all’incontro con altre culture. Fette sempre più ampie della generazione under 40, laureati e non, se ne vanno a studiare o lavorare altrove, senza alcuna intenzione di tornare. Il Paese sta perdendo una percentuale crescente delle sue cittadine e dei suoi cittadini più capaci. Fra quelli che rimangono si diffonde lo scoramento, la sfiducia nel futuro, l’arrangiarsi attraverso furbizie e sotterfugi. La drammatica crisi demografica va vista come il risultato e non come la causa dell’involuzione pluridecennale del paese.
Questi gruppi sociali sono oggi privi di rappresentanza politica e visibilità mediatica. A loro, pilastri su cui poggia il futuro del nostro paese, ci rivolgiamo, consapevoli che, pur essendo minoritari ed esclusi dal dibattito, questi sono il motore produttivo dell’Italia e l’unica speranza per un suo futuro rinascimento.
Continua a leggere il manifesto sul sito dell’associazione
Perché il movimento Drin Drin mi sembra un valido voto con i piedi?
Le tre ragioni principali che mi hanno spinto ad aderire sono:
Il fallimento delle avventure centriste di Renzi, Calenda e Bonino conferma numericamente che esiste lo spazio per l’esistenza di una forza politica che rappresenti le classi produttive
La storia e l’età anagrafica dei due fondatori esclude che alla base dell’iniziativa ci siano velleità e obbiettivi personali
si tratta di una scommessa molto ragionevole, un anno per verificare che esistano le condizioni per fondare un partito e se non funziona si lascia perdere
Come farsi un’idea dei valori e del possibile programma del partito?
Ad oggi l’associazione agisce come incubatore di un partito che non c’è ancora, in questa serie di video si trovano le conversazioni tra i due fondatori e qualche discussione con degli ospiti. In un video ci sono anche io. Più avanti arriverà anche un libro
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Se ho trovato il partito che non c’è non ha più senso IoVocoConIpiedi?
Questa newsletter e podcast continuano perché il partito ancora non c’è e perché anche associarsi a Drin Drin al momento costituisce in parte un “voto con i piedi”. L’intento di commento e provocazione continua, se vi piace, continuate a seguire
Io #votoconipiedi è un podcast di provocazione e riflessione sulla politica italiana e non solo, che porta avanti la strana illusione che si possa fare politica anche senza votare o candidarsi, con effetti nel lungo periodo anche maggiori.
Non riesco ad apprezzare Boldrin quando parla di Israele, sono attento aquello che Nos, Libdem e Orizzonti Liberali stanno provando a costruire.